NOI. LORO

Ci sono idee talmente scolpite nel nostro essere da apparirci del tutto naturali.

Dividiamo il mondo in NOI e LORO, e ci sembra normale. Non ci vediamo nulla di strano nel creare questa divisione, linea di demarcazione che crea buoni e cattivi, giusti e sbagliati, privilegiati e svantaggiati.

Sembra la cosa più naturale del mondo che il nostro modo di pensare, di agire, che le nostre consuetudini e le regole che abbiamo creato nei secoli siano lì, non dubitiamo nemmeno per un istante che la realtà nella quale ci muoviamo non sia la stessa per tuttǝ.

La normalità è un’abitudine. E per abitudine, per mancanza di dubbio, per comodità perché è sempre stato così, passiamo sopra alle realtà altrui come schiacciasassi. Spappoliamo diritti, aspirazioni, desideri.

Oppure rimaniamo indifferenti, fingiamo di non vedere; voltiamo lo sguardo altrove perché insomma, abbiamo già tanti problemi da poter pensare a Loro, qualcuno lǝ aiuterà.

Noi, Loro. Eppure Noi siamo Loro rispetto a Loro. Se solo pensassimo in termini di reciprocità. Poi, quando siamo Noi a diventare Loro perché emigriamo e ci sentiamo minoranza, o ci rompiamo una gamba e non riusciamo a fare la metà delle cose che prima davamo per scontate; quando invecchiamo e i ricordi cominciano a svanire giorno dopo giorno oppure nostrǝ figliǝ fa coming out, solo allora ci accorgiamo che quella linea di demarcazione non esisteva affatto.

Non aspettiamo di trovarci dall’altra parte: Noi siamo Loro; Loro sono Noi.

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