La comunicazione può essere il motore del cambiamento culturale
La diversità ha codici linguistici e culturali propri
Conoscere il linguaggio della diversità dall’interno stimola una convivenza delle differenze che vada oltre l’inclusione
Neurodivergent Advocate, divulgatore, scrittore e conferenziere, docente universitario, pianista e clavicembalista, ex costruttore di clavicembali senza rimpianti.
Ho coordinato per diversi anni il Master in Musicoterapia dell’Università di Barcellona, dove insegno anche Disturbi dello Spettro Autistico e Mindfulness. Faccio parte del comitato scientifico del Master in Tutor Accademico Specializzato in Didattica Musicale Inclusiva dell’Università LUMSA, dove coordino il modulo di Disability Studies e insegno Neurodiversità. Collaboro come esperto di autismo con l’Istituto Catalano di Musicoterapia. Mi appassiona la ricerca scientifica e fin da adolescente ho sviluppato un interesse assorbente per le neuroscienze.
Dal 2022 sono presidente dell’associazione Neuropeculiar, prima associazione in italia fondata e diretta da persone neurodivergenti, nata con l’obiettivo di contribuire allo sviluppo e alla diffusione di un nuovo paradigma socio-culturale che normalizzi il concetto di neurodiversità e valorizzi la varietà dell’espressione umana.
Oggi sono responsabile della comunicazione e delle relazioni esterne di Specialisterne Italia, organizzazione che si occupa di promuovere l’inclusione lavorativa di persone nello spettro autistico.
Mi interesso di inclusione delle diversità (o come preferisco dire: convivenza delle differenze), argomento che affronto da un punto di vista culturale e sociale, anche e soprattutto in ambito lavorativo e aziendale, promuovendo un approccio alle differenze che si allontani dalla visione che stigmatizza la diversità come condizione di inferiorità, deficitaria e migliorabile.
Col mio saggio autobiografico sull’autismo “Eccentrico” (disponibile qui) ho vinto nel dicembre 2019 il primo premio assoluto al Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica Giancarlo Dosi, organizzato dall’Associazione Italiana del Libro in collaborazione con il CNR, portando la narrazione in prima persona dell’autismo a ottenere il riconoscimento ufficiale anche dell’ambiente scientifico.
A marzo 2021 è uscito il mio secondo saggio, sempre per effequ, dal titolo in altre parole. Dizionario minimo di diversità, e a breve uscirà per Luiss University Press Di pari passo, un saggio in cui racconto la storia dell’inclusione lavorativa spiegando i motivi che rendono necessario il superamento di questo concetto troppo spesso paternalistico e, paradossalmente, a volte addirittura discriminatorio.
Collaboro e ho scritto per Intersezionale, Jacobin italia, DeAgostini Scuola, Treccani, Evermind, Scuola Holden e altri.
Credo nel superamento dell’inclusione in quanto processo che mantiene dinamiche di potere sbilanciate e discriminatorie, e nella necessità di creare una cultura della convivenza delle differenze che esistono, e sono sempre esistite, all’interno di quella illusione chiamata normalità.
Diverso non vuol dire difettoso
Se ti interessa il mondo dell’inclusione lavorativa, se vuoi conoscere la storia di questo processo e desideri affrontare i limiti che lo caratterizzano, allora ti piacerà il mio nuovo libro Di pari passo. Il lavoro oltre l’idea di inclusione, edito da LUISS University Press, disponibile qui