Non sono mai “solo parole”

Non sono solo parole, non lo sono mai. Diciamo che sono solo parole quando vogliamo giustificare il fatto che le nostre parole hanno ferito qualcuno e allora minimizziamo, che vuoi che sia, sono solo parole. Ma sappiamo che non è così e infatti le parole le misuriamo bene, con le persone a cui teniamo. Coi figli, coi genitori, con la nostra compagna o il nostro compagno, con gli amici facciamo attenzione a quello che diciamo perché a loro vogliamo bene.

Non è una questione di non poter più dire nulla, è una questione di quanto ci importa delle persone a cui le nostre parole sono rivolte, di quanto abbiamo a cuore il prossimo. Infatti quando vogliamo ferire qualcuno usiamo le parole come armi perché vogliamo procurare un danno, vogliamo aggredire, offendere, insultare. E lo sappiamo bene. È davvero solo una questione di quanto rispettiamo le persone intorno a noi.

Quando usiamo le caratteristiche fisiche o cognitive di alcune persone per offenderne altre, lo facciamo coscientemente; non sono solo parole perché non useremmo mai le caratteristiche fisiche o cognitive di nostra figlia o nostro foglio per offendere qualcun altro. Perché ai nostri figli vogliamo bene.

Se utilizziamo l’orientamento sessuale e affettivo di alcune persone come un insulto, sappiamo che non sono solo parole perché con quelle parole vogliamo intenzionalmente ferire. E non utilizzeremmo mai il modo di amare di una sorella o di un fratello o di un amico per insultare qualcun altro, perché a loro vogliamo bene.

Fatevene una ragione, voi che nei vostri libri rivendicate un inesistente diritto all’odio, voi che dai palchi dei concerti utilizzate un orientamento sessuale come se fosse un’offesa, e tutti quelli che continuano a dire che sono solo parole, che non si può più dire nulla: la verità è che potete dire quello che volete e infatti lo fate senza preoccuparvi di quanto ciò che scrivete e dite possa ferire. Ciò che in realtà non sopportate e per cui frignate senza vergogna, è che poi le persone che avete ferito e offeso vi chiedano conto della vostra intenzione di ferire.

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