Differenti

Due giorni fa Ho scritto di Linden Cameron, il ragazzo di 13 anni ridotto in fin di vita dalla polizia di Salt Lake City perché colpevole di essere autistico.
 
Oggi leggo di Maria Paola Gaglione, uccisa da suo fratello perché colpevole di amare la persona sbagliata.
 
Tutto questo dopo l’uccisione di George Floyd, o di Jacob Blake, colpevoli di non avere la pelle del colore giusto.
 
Nel 2020, in una società che si definisce avanzata, è ancora possibile essere uccisi perché non si corrisponde a quell’ideale fasullo e obsoleto chiamato normalità, concetto artificiale nato con l’intenzione di discriminare, che continua a essere usato per separare i buoni dai cattivi, i sani dai difettosi. Le vite che valgono da quelle senza valore.
 
Persone che decidono arbitrariamente della sorte di altre persone.
 
E poi c’è ancora chi dice che è inutile parlare di diversità, di inclusione, di convivenza delle differenze; c’è chi dice che non c’è discriminazione, non esiste omofobia. Andate a dirlo a Linden Cameron o a sua madre, che sta sperando di poter riportare a casa in vita il figlio autistico. Raccontatelo a Maria Paola Gaglione uccisa dal proprio fratello, o al suo compagno pestato mentre lei era priva di vita sull’asfalto.
 
Andate a dirlo a tutte quelle persone che quotidianamente, spesso in silenzio per timore di ripercussioni o perché tanto è tutto inutile, subiscono atti discriminatori di ogni tipo, bullismo, vengono escluse perché “colpevoli” di essere se stesse.

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