Diversità e autorappresentanza

pezzi del gioco da tavola Scarabeo che creano la scritta "equal"

In un post anteriore ho elencato alcuni suggerimenti per aumentare l’efficacia delle politiche di Diversity & Inclusion.

Il primo suggerimento parte dal motto utilizzato dalla comunità disabile negli anni 90: “Nothing about us without us“. Se estendiamo questo concetto alla diversità in ogni sua sfumatura, lo tradurremo aumentando la presenza delle dirette interessate nella gestione della D&I.

Questo passaggio è fondamentale per vari motivi, tra cui:

  • chi vive la diversità da dentro ne conosce per esperienza diretta dinamiche, punti deboli e di forza, ha una maggiore sensibilità nei confronti di stigma sociale ed esclusione, conosce le barriere sociali, culturali e fisiche che ostacolano l’inclusione e può proporre soluzioni innovative che ribaltino i punti di vista abituali
  • la diversità ha sempre vissuto il processo inclusivo in modo passivo, come se non fosse considerata all’altezza di poter decidere i termini della propria inclusione lavorativa. Ma se riusciamo ad andare oltre il concetto unilaterale di inclusione e pensiamo a una convivenza paritaria delle differenze, allora saranno proprio le appartenenti alla categoria della diversità a decidere cosa significa per loro inclusione, che linguaggio preferiscono utilizzare, in che modo desiderano essere definite, quali sono realmente le loro aspirazioni, necessità, talenti, con uno sguardo non distorto dalle aspettative della maggioranza.

Nothing about us without us”

Leave a reply:

Your email address will not be published.

Site Footer