Da un po’ di tempo assistiamo al proliferare di proposte e idee per quello che ormai viene definito linguaggio inclusivo, inteso come l’uso non discriminatorio del linguaggio, un uso che possa anzi rappresentare il maggior numero di persone possibile a prescindere dalle loro caratteristiche perché “le parole sono atti di identità”[1]. Questa “inclusività” linguistica non riguarda solo le questioni di genere ma anche la disabilità, l’etnia, gli orientamenti sessuali e tutte quelle caratteristiche dell’essere umano che chiamiamo diversità (che è …
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Prima della seconda guerra mondiale, il discorso ufficiale medico, scientifico, politico, religioso e legale riguardante i comportamenti e i desideri sessuali aveva lavorato per rendere l’omosessualità comprensibile all’eterosessuale dominante, e …