L’autismo su Netflix: lost in translation

UPDATE: risolto!
Stamattina abbiamo pubblicato questo post in cui invitavamo Netflix a modificare la traduzione italiana sulla locandina pubblicitaria della serie “L’amore nello Spettro”. Il post è qui di seguito, ma siamo molto felici di vedere che Netflix ha modificato la frase “affetti da autismo” con “autistici“, come abbiamo suggerito.

Ringraziamo Netflix per la sensibilità dimostrata e tutti coloro che hanno appoggiato questa lettera aperta.

Ecco il post che avevo pubblicato inizialmente:

Il 22 luglio su Netflix partirà L’amore nello Spettro, una nuova serie di documentari che girerà intorno a un gruppo di giovani autistici alle prese con l’amore, le relazioni, i primi appuntamenti. A guardare il trailer non sembrerebbe male, sicuramente un argomento che non viene spesso affrontato e, cosa che parrebbe un passo avanti, i protagonisti sono autistici, non si tratta di storie narrate da amici, parenti, terapisti o genitori.

Piccolo problema: nella locandina americana i protagonisti sono definiti correttamente “young adults on the autism spectrum” (giovani adulti nello spettro autistico) mentre, come per magia, nella traduzione italiana, seguendo la tradizione italiana, gli autistici escono dallo spettro ed entrano in un vortice di sofferenza e negatività, diventando “affetti da autismo“.

Siccome a noi autistici questa espressione proprio non va giù, insieme a un gruppo di persone nello spettro (che non soffrono di autismo nemmeno loro) abbiamo scritto questa lettera a Netflix, sperando che ci venga così permesso di esercitare il nostro diritto di autorappresentanza e di decidere come vogliamo essere definiti.

Se vuoi partecipare e firmare anche tu, manda un’email all’indirizzo dell’associazione Neuropeculiar segreteria@neuropeculiar.eu con oggetto “Firmo per Netflix”.

Di seguito, la lettera:


Gentile Netflix,

Siamo un gruppo di autistici adulti e familiari di autistici, e inviamo questo messaggio in relazione alla serie “L’amore nello Spettro” in prossima uscita sulla vostra piattaforma.

Abbiamo constatato una discrepanza tra l’originale inglese e la traduzione in italiano del testo pubblicitario nella locandina della serie, nel punto in cui ci si riferisce ai protagonisti che, in inglese sono correttamente definiti “nello spettro autistico” (on the autism spectrum), mentre in italiano diventano “affetti da autismo“.

A parte che questa traduzione rende poco comprensibile a quale spettro ci si riferisca nel titolo, a meno che non si sappia che l’autismo è appunto definito clinicamente come uno spettro, e quindi potrebbe risultare fuorviante per gli spettatori che non conoscono l’argomento, il problema che volevamo portare alla vostra attenzione riguarda proprio l’espressione “affetti da autismo” che, in quanto autistici noi stessi e attivi nell’informazione corretta sulla nostra condizione, riteniamo poco accurata e per alcuni offensiva.

L’autismo non è una malattia ma una condizione del neurosviluppo. Autistici si nasce, e l’autismo non va via col tempo, non si cura, è una differente organizzazione del sistema nervoso. Essere affetto significa invece essere colpito, attaccato, e si riferisce in genere a una malattia, assume nel linguaggio comune un significato negativo. Invece l’autismo è parte di noi, della nostra identità, e ci sembra spiacevole che possa essere rappresentato come qualcosa di così negativo, anche perché da quello che possiamo vedere, tale definizione è anche contraria allo spirito inclusivo della serie.

Sarebbe bello se poteste sostituire l’espressione “giovani adulti affetti da autismo” con quella più appropriata di “giovani adulti nello spettro autistico” (cosa che aiuterebbe anche a rendere più comprensibile il titolo), oppure semplicemente “giovani adulti autistici“, come noi stessi preferiamo definirci.

Ringraziamo per l’attenzione,

Associazione Neuropeculiar
Alice Sodi
Fabrizio Acanfora
Tiziana Naimo
Anna Falcone
Francesca Ferrari
Roberto Mastropasqua
Andrea Dell’Antonio
Federica Giusto
Pierluigi Frassineti
Giulietta De Luca
Carmen Pernicola
Valentina Sanna
Associazione CIVICA TERRA
NORA snc
Giovanni Morandini
Irene Vastarelli
Silvia Galimberti
Silvia Sartor
Graziella Cadinu
Alice Maraldi
Nicoletta Mansuardi
Cristina Lissoni
Claudia Spreafico
Francesco Micozzi
Gabriela Arenare
Alessio De Fiore
Colomba Belforte
Anna Maria Bonvicino
Gloria
Serena Ranalletta
Luca Vignando
Elio Kir
Federica Alberti
Teresa Antonacci
Fabrizia Parziale
Federico La Spada
Giacomo Graziani
Rosa Amato
Sara Stradella
Giovanni Sanluca
Cinzia Rodà
Elisa Rocco
Simona Meloni
Ambra Galassi
Alessandra E. Fossati
Angelica Calvaruso
Marco Schembri
Ester Maria Elena Gloria Campanozzi
Marina Graziani
Francesco Amico
Valentina Turolla
Carmela Albanese
Roberta Baldetti
Cristina Dal Sacco
Laura Zanatta
Federica Amico
Clelia Maria Duff
Sara Varriale
Annalisa Massa Boccia
Roberta Erardi
Ilaria Carbone
Nicola Rovetta
Marco Ribola
Marco Agnoli
Laura Rossi Martelli
Ilaria Mega
Generosa Cicchetti
Chiara Mangione
Asja Ciraci
Michela Cannarozzo
Fabiola Papa
Maria Teresa Aracri
Irene Gruarin
Maria Cruciani
Sara Brenna
Guido Curti
Andrea-Hélène Gamba
Claudia Nembri
Francesca Corrado
Elisa Mantovani
Maria Pulatti
Cinzia Calvo
Silvia Di Giacomo
Zoe Roversi Giusti
Cosima Alessandra Mastrorosa
Elisabetta Margani
Daniela Sofia Ferri
Angelica Mereu
Sara Francesca Peila
Fondazione FAST di Vico Equense
Maurita Latini
Rosa Lippera
Lorena Berghi
Nadia Basso
Marianna Filippi
Cristiana Mazzoni
Maria Rita Bertoja
Roberto Corsaro
Lorenzo Mattia
Karin Bolzonella
Angelica Pons


Se vuoi aderire e firmare anche tu questa lettera, manda un’email all’indirizzo dell’associazione Neuropeculiar segreteria@neuropeculiar.eu con oggetto “Firmo per Netflix”.

1 comments On L’autismo su Netflix: lost in translation

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