Sono cresciuto in una società che si è sempre rivolta a una sola sua parte, a una sola metà, quella maschile. Una società dominata dal maschile sovraesteso in cui si è sempre dato il buongiorno a “tutti”, in cui per parlare della specie umana ci si riferisce agli “uomini”; una società che ha sempre fatto fatica a usare i femminili di professioni che, in un passato ancora vicino, erano appannaggio quasi esclusivamente degli uomini come avvocata, ministra, ingegnera. Eppure quei …