Da qualche giorno, nella mia rassicurante e un po’ monotona echo chamber di Facebook, si sono moltiplicati scritti e commenti su due questioni apparentemente distanti ma in realtà molto simili: da un lato il discorso sul ‘catcalling’ e dall’altro la polemica sui simboli che dovrebbero o meno rappresentare le persone autistiche. E che c’entra un richiamo sessuale, anzi una molestia, con la rappresentazione di una condizione di neurodivergenza come l’autismo? C’entra perché entrambe presuppongono l’inferiorità delle persone o dei gruppi …