La questione sta nel tatto. Una maglietta, un paio di pantaloni, un capo d’abbigliamento qualsiasi non lo scelgo in base al colore o al taglio, ma da come sento la stoffa sotto le dita. Certo, da ragazzino mi dicevano ti vesti che sembri un profugo, ma almeno io stavo comodo. Ancora oggi il criterio principale che regola la scelta degli indumenti che indosso è lo stesso: devono essere morbidi al tatto. La lana sulla pelle punge letteralmente e il cotone, …